DSA

Disturbi specifici dell'apprendimento

La Cooperativa f.i.ABA si occupa di apprendimento non solo per quanto riguarda la disabilità, ma anche per tutte quelle persone che hanno un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA).

Dott.ssa Laura Lonardo

COSA SONO

I disturbi dell'apprendimento

Il Disturbo Specifico dell’Apprendimento (o DSA) è una condizione innata, di origine neurobiologica a causa della quale un bambino incontra forti difficoltà nell’apprendere alcune competenze. Lo studio delle cause esatte è ancora in corso e ben lontano dall’avere una risposta precisa; tuttavia ci sono attualmente forti evidenze sulla “nascita” della dislessia: durante lo sviluppo del feto alcuni neuroni “si collocano” nello strato sbagliato del cervello.

Questa anomalia crea difficoltà nello sviluppo del linguaggio e nel successivo apprendimento della lettura. Anche per i restanti disturbi (disgrafia, discalculia e disortografia) le cause avrebbero un origine neurobiologica, ma le ricerche sono ancora in corso. Nonostante le esatte origini genetiche esatte non siano ancora note, è chiaro ciò che i DSA non sono: non sono conseguenza di deficit cognitivi (quindi le persone con DSA sono intelligenti come gli altri), o di deficit neurologici e sensoriali importanti (se li hanno, non sono la causa delle difficoltà a scuola) e non sono dovuti a svantaggio socio-culturale o a tecnologie didattiche inadeguate o stili genitoriali particolari.
 

Quali sono

I disturbi dell'apprendimento

Lo stato Italiano, attraverso la legge 170 del 2010 e in linea con la Consensus Conference DSA (Montecatini, 2006) Documento d’Intesa ad opera del PAARC (documenti redatti da professionisti dell’età evolutiva) riconosce tra i Disturbi Specifici dell’Apprendimento:
 

– DISLESSIA: che si caratterizza per difficoltà nell’automatizzare i processi che permettono di trasformare le parole scritte nei suoni corrispondenti, comportando lentezza e/o errori. Errori comuni sono: sostituzione di lettere e sillabe (es.dente-bente, fata-tata), l’inserimento o omissione di lettere o sillabe (fata-fatata, cesto-ceto), sostituzione di una parola poco usata con una più comune (affrettare-affettare). In generale emergono anche difficoltà nel leggere e memorizzare parole nuove di uso poco comune o termini che possono essere confusi. Inoltre una lettura lenta e poco accurata può comportare difficoltà di comprensione del testo scritto.

– DISORTOGRAFIA: si caratterizza per una difficoltà nel tradurre i suoni in segni, rispettando le regole ortografiche. Ne deriva una scarsa accuratezza dal punto di vista ortografico. La disortografia può comportare errori dal punto di vista della sintassi e povertà nella produzione scritta.

– DISGRAFIA: è caratterizzata da un tratto grafico difficile da leggere e irregolare che però non va confusa con una brutta calligrafia. Le lettere possono essere costruite male, rendendosi difficile da decifrare, gli spazi del foglio non sono rispettati e anche i disegni possono essere poveri o sembrare eseguiti da un bimbo più piccolo.

– DISCALCULIA: si caratterizza per lentezza e poca accuratezza nella lettura e scrittura di numeri, difficoltà nell’applicare le procedure di calcolo in colonna, difficoltà nella risoluzione dei problemi.

Le difficoltà specifiche comportano un forte dispendio di risorse per finire un compito che un compagno porta a termine senza fatica e questo spesso provoca affaticamento e distrazione, soprattutto quando viene richiesto un impegno costante e prolungato (come a scuola!)

Differenti autori segnalano come spesso, ma non sempre, chi ha un DSA può presentare: goffaggine, difficoltà fino motorie, scarse abilità di orientamento spazio temporale.

PERCORSO DIAGNOSTICO

Dei disturbi dell'apprendimento

La legge 170/10 ha fornito indicazioni di massima rispetto alla diagnosi, sottolinenando che questa deve avvenire il più precocemente possibile ed essere eseguita da professionisti competenti. La diagnosi può essere effettuata presso le strutture sanitarie locali o le strutture accreditate al SSN (la diagnosi ottenuta attraverso questi canali ha il vantaggio di essere “spesa” immediatamente ma ha lunghe lista d’attesa per accedervi). Un’alternativa di più rapido accesso è il ricorso a professionisti privati, la cui regolamentazione varia da regione in regione. La diagnosi consiste in una valutazione del livello intellettivo che consente di trarre informazioni importanti rispetto al funzionamento del bambino e in una valutazione degli apprendimenti (lettura, scrittura, calcolo). 

 

 

E’ raccomandata, ma non obbligatoria, l’indagine di altre aree neuropsicologiche di memoria, attenzione, funzioni esecutive, prassie e abilità percettive, che consentono di ottenere un profilo di funzionamento più completo. La diagnosi va effettuata il prima possibile in modo da poter accedere a tutti i diritti garantiti dalla legge 170/2010. La diagnosi di dislessia e disortografia può essere effettuata a partire dal secondo anno di scuola primaria, quella di disgrafia e discalculia dall’anno successivo. La diagnosi inoltre dovrebbe essere aggiornata ad ogni passaggio di ciclo scolastico: i DSA possono mutare nel corso del tempo e anche lo studente può modificare il suo profilo e mostrare risorse e bisogni diversi nel corso degli anni.

CAMPANELLI D'ALLARME

Anche se la diagnosi può essere effettuata a partire dal secondo anno di scuola primaria, si possono individuare già durante la scuola dell’infanzia alcuni campanelli d’allarme:

  • difetti di pronuncia
  • utilizzo di neologismi
  • difficoltà di denominazione e vocabolario povero
  • impugnatura palmare
  • disegno povero o poco comprensibile
  • difficoltà nella copia di disegni
  • difficoltà nell’acquisire l’enumerazione e il conteggio

Naturalmente, le difficoltà manifestate dal bambino lo portano molto spesso ad avere vissuti di inadeguatezza e di scarsa efficacia portandolo, potenzialmente, ad avere grossi problemi a livello emotivo:

  • scarsa motivazione allo studio
  • sviluppo di convinzioni errate sulla propria intelligenza o sulle proprie capacità (autostima)
  • malessere nei confronti della scuola e dell’ambiente scolastico
  • comportamenti volti ad evitare l’ingresso a scuola
  • irritabilità e frustrazione in caso di fallimento.

Per questo motivo diventa di fondamentale importanza affiancare a un percorso didattico individualizzato un percorso psicoterapico, in modo che il bambino impari a riacquisire fiducia in se stesso e nelle sue capacità.

A seguito della diagnosi (e dell’avvenuta certificazione) è consentito, per legge, usufruire delle misure compensative e dispensative, fondamentali per la buona riuscita del percorso scolastico del bambino. Diventa quindi necessario aiutare il bambino a trovare un metodo di studio adatto alle sue difficolta, introducendolo all’utilizzo degli strumenti di cui ha diritto.

In questa ottica i professionisti della Cooperativa f.i.ABA  si propongono di offrire:

  • percorso diagnostico (grazie all’utilizzo di test statistici standardizzati);
  • trattamento di potenziamento cognitivo con l’inserimento di un metodo di studio efficace;
  • colloqui di psicoterapia, al fine di lavorare sui vissuti emotivi del bambino.